Dolore alla mandibola: cosa fare?
L’articolazione temporo-mandibolare è un’articolazione molto piccola, ma che può risultare molto invalidante, se disfunzionale.
Cos’è l’ATM?
L’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM) connette la mandibola con l’osso temporale del cranio, ed è divisa da un disco in due compartimenti: superiore e inferiore. Le due parti hanno una meccanica interna differente e il loro corretto funzionamento garantisce la completa funzionalità di questa articolazione.
L’ATM è una delle articolazioni più complesse e utilizzate del nostro corpo, coinvolta in tantissime funzioni fondamentali come masticazione, fonazione, sbadiglio e deglutizione. L’articolazione temporo-mandibolare è spesso soggetta a situazioni di sovraccarico ed a dolori che, se non individuati e trattati da un professionista specializzato, possono peggiorare e complicarsi.
Il dolore oro-facciale (cioè che interessa ATM, orecchio e faccia) può essere classificato in 2 grandi macro-aree:
area somatica
Con dolore somatico e neuroatipico
area psicologica
Correlata a disturbi dell’umore, ansia e disturbo somatomorfo

Prevalenza nella popolazione generale
Nella popolazione generale il 75% delle persone presentano un segno di una disfunzione dell’ATM e il 35% un sintomo.
Interessando il 10-20% della popolazione, i disturbi temporo-mandibolari sono un rilevante problema di sanità pubblica, con un impatto importante sulle attività quotidiane e sulla qualità della vita, vista le funzioni di base in cui questa articolazione è coinvolta.
Le cause
Escludendo le problematiche neurologiche, odontoiatriche e viscerali, i sintomi possono essere dovuti a:
- Dislocazioni di vario tipo del disco intra-articolare
- Artrosi articolare
- Degenerazioni di tipo reumatologico
- Sindromi mio-fasciali a carico dei muscoli che ne gestiscono il movimento
- Disturbi dell’umore, ansia e stress
Sintomatologia associata
I dolori di origine articolare sono strettamente collegati alla funzione dell’articolazione ed aumentati dall’utilizzo della stessa.
I sintomi imputabili ad una sindrome mio-fasciale non sono sempre collegati alla funzione dell’articolazione e sono spesso percepiti anche a riposo; si possono irradiare al viso o al capo in zone lontane dall’articolazione.
Tra segni e sintomi più comuni possiamo trovare:
Dolore davanti o all’interno dell’orecchio durante i movimenti o a riposo
Dolore alle guance, ai denti o alla faccia
Incoordinazione dei movimenti mandibolari
Blocchi della mandibola o difficoltà ad aprire e chiudere la bocca
Rigidità mattutina
La tensione mandibolare da stress va inquadrata adeguatamente e considerata in un quadro più ampio, in cui vengono presi in considerazione i vari aspetti del paziente, per determinare il peso che questa ha nella su sintomatologia.
È bene, in ogni caso, evitare autodiagnosi e rivolgersi ad uno specialista se si ha uno di questi sintomi o il dolore all’articolazione influenza negativamente la quotidiana.
Quando rivolgersi allo specialista?
Le disfunzioni e i sintomi legati all’Articolazione Temporo-Mandibolare possono essere molto fastidiosi e causare disagio nel normale svolgimento delle attività quotidiane. Il mio consiglio è quello di contattare lo specialista non appena il dolore si manifesta, evitando peggioramenti ulteriori e attese che potrebbero portare la disfunzione a cronicizzarsi.
Il primo contatto con il medico è fondamentale per iniziare ad indagare l’origine del dolore e, attraverso visite specialistiche ed eventuali esami diagnostici, essere presi in carico per la problematica, così da renderne possibile la risoluzione con trattamenti specifici.
Esami diagnostici
Qualcuno mi chiede: “che esami posso fare per il dolore alla mandibola?”. La storia del paziente, la valutazione fisica e l’inquadramento dell’intera persona sono la base corretta di partenza. Se necessario l’ortopantomografia (OPT o radiografia panoramica delle arcate dentarie), la risonanza magnetica o la TAC possono confermare il sospetto diagnostico.
Durante la valutazione differenziare tra articolazione temporo-mandibolare e rachide cervicale è fondamentale per porre la base di un trattamento efficace. Per motivi di convergenza, dal punto di vista neurologico, sappiamo che il rachide cervicale può riferire dolori nell’area oro-facciale, come l’articolazione temporo-mandibolare. Individuare la sorgente del dolore è la chiave del trattamento.
Il risultato del trattamento dipende in primis dall’accuratezza della valutazione, trattare il punto di partenza del dolore e non il punto in cui questo viene percepito dal paziente è l’altro aspetto fondamentale.

Trattamento
Il trattamento delle disfunzioni di questa articolazione, richiede una specializzazione nell’ambito fisioterapico, avviene tramite tecniche di mobilizzazione e desensibilizzazione manuale, esercizi e auto-trattamento domiciliare da parte del paziente.
Anche in questo caso, come per qualsiasi altra articolazione, in caso di trauma o chirurgia maxillo-facciale è indispensabile ricorrere alla riabilitazione post-traumatica o post-chirurgica.
Sui disordini temporo-mandibolari si legge e si sente di tutto. Per poter aiutare efficacemente le persone che soffrono di questi disturbi è necessario avere una strategia di approccio alla persona e una presa in carico globale: non è possibile prendere in considerazione solo i sintomi che la persona presenta, ma è necessario continuare a seguire le evidenze scientifiche e restare pronti al cambiamento di strategia, qualora questo fosse necessario.