Sindrome da impingement: la disfunzione è solo nella spalla?
La spalla è interconnessa con molte altre strutture, anche distanti da essa, che ne assicurano il corretto funzionamento: valutare tutta la catena cinetica è indispensabile.
La sindrome da impingement, nota anche come sindrome da conflitto sub-acromiale, è dovuta ad un’alterazione della meccanica interna della spalla. Spesso anche i muscoli che gestiscono la scapola sono coinvolti nella disfunzione.
Normalmente, quando alziamo le braccia in alto, all’interno della spalla viene mantenuto uno spazio di alcuni millimetri tra l’acromion e la testa dell’omero. Quando è presente una sindrome da impingement, prima che la il gomito superi l’altezza della spalla lo spazio tra queste due ossa si annulla e i tessuti tra essi interposti vengono schiacciati.

Il reiterarsi di questo contatto può portare infiammazioni o lesioni a carico di alcune strutture all’interno della spalla, alterazione del movimento, dolore e difficoltà ad utilizzare il braccio anche nelle più semplici attività della vita quotidiana.
Il dolore provocato tipicamente dall’impingement si irradia lungo il braccio, in regione laterale, e aumenta alzando il braccio e ruotandolo. In caso di dolore acuto, il dolore può protrarsi anche durante la notte, andando a minare il riposo del paziente.
La sindrome da impingement può essere conseguente a traumi o a movimenti ripetitivi impropri.
La corretta meccanica della spalla è collegata a vari fattori e strutture.
Quelle che hanno una correlazione più stretta sono:
1. elasticità articolare
2. attività muscolare della cuffia dei rotatori
3. controllo del movimento della scapola
4. mobilità del torace e della clavicola
5. zona lombare e arto inferiore
elasticità articolare
La capsula articolare è un manicotto fibroso, posto al di sotto dei muscoli, che riveste l’articolazione per garantirne stabilità e tenuta pur consentendo il movimento.
Un suo eccessivo irrigidimento altera i movimenti normali dell’articolazione ponendola a maggior rischio di conflitto sub-acromiale.

Attività muscolare della cuffia dei rotatori
Quattro muscoli: Sovraspinato, Sottospinato, Sottoscapolare e Piccolo Rotondo costituiscono la Cuffia dei Rotatori.
I tendini di questi muscoli rinforzano la capsula articolare della spalla. La loro prossimità all’articolazione li rende dei perfetti stabilizzatori dinamici dell’articolazione, cioè mantengono
la testa dell’omero nella corretta posizione in tutti i movimenti del braccio.
In presenza di lesioni tendinee dei muscoli della cuffia dei rotatori, di una loro eccessiva debolezza o di una loro inibizione, la loro stabilizzazione viene a mancare e l’articolazione della spalla va in sovraccarico.

Controllo del movimento della spalla
Sono i corretti movimenti di anticipazione, preparazione e posizionamento della scapola che consentono al braccio di muoversi con forza e libertà di movimento, garantendo al contempo stabilità e mobilità della spalla.
Deficit di controllo del movimento della scapola possono contribuire all’insorgenza di una sindrome da Impingement.

Mobilità del torace e della clavicola
La capacità di movimento delle vertebre del torace e della clavicola condizionano i movimenti della spalla e del braccio.
Gli anziani e le persone che hanno con un torace piegato in avanti (cifotico) hanno un aumento del rischio di conflitto sub-acromiale, perché le vertebre toraciche sono meno disponibili a muoversi e la spalla può dover compensare la mancanza di mobilità del torace.

Zona lombare e arto inferiore
Essendo innegabile il contributo di: torace, zona lombare e arto inferiore nei movimenti della spalla e del braccio, un corretto approccio riabilitativo non può esentarsi dal valutare questi distretti ed inserirli nel successivo piano di trattamento.