Trattamenti fisioterapia per BACINO ed ANCA
L’anca è una delle articolazioni più forti e resistenti del nostro corpo, ma lo stile di vita sedentario, che ci porta a rimanere seduti quasi tutto il giorno per lavoro, e il poco movimento ne indeboliscono la muscolatura.
Per la sua posizione strategica, dal punto di vista anatomico, l’anca connette la schiena con l’arto inferiore e la sua attività influenza direttamente entrambe queste aree. Alcune problematiche a carico della schiena o del ginocchio possono essere dovute ad una debolezza della muscolatura dell’anca.
Le patologie più comuni in questo caso sono le pubalgie, la sindrome del piriforme e le lesioni muscolari. A queste si aggiungono l’osteo-artosi e le fratture, che necessitano di trattamenti specifici per permettere un recupero ottimale del movimento dell’articolazione.
In ogni caso, è sempre bene evitare autodiagnosi e cure fai da te.
Rivolgersi ad un fisioterapista può essere il primo passo per affrontare la situazione prima che peggiori.

QUALI SONO LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE del bacino e dell’anca
Osteo-artrosi
La causa dell’osteoartrosi (comunemente chiamata “artrosi”) non è ancora nota, ma si pensa che l’eccesso di carico e lo stress articolare dovuto ad uno stile di vita che sfrutta in modo eccessivo le articolazioni possa contribuire in modo determinante a questa patologia. L’osteoartrosi è il risultato di vari fattori che conducono alla degenerazione strutturale e funzionale dell’articolazione coinvolgendo i muscoli, l’osso sub-condrale e tutti i tessuti dell’articolazione: non solo la cartilagine.
Chirurgia protesica
A seguito di un trauma, di una problematica vascolare della testa del femore o della presenza di una grave osteo-artrosi, la rigidità articolare e il dolore possono limitare le più semplici attività quotidiane.
Se la terapia conservativa non è più sufficiente, per ridurre la sintomatologia, è opportuno eseguire una chirurgia protesica. Per recuperare una corretta funzionalità ed eliminare le aderenze che si formano spontaneamente nel post-intervento, è indispensabile avvalersi della fisioterapia post-chirurgica.
Impingment femoro-acetabolare
Ci sono tre tipi di impingement femoro-acetabolare: Pincer, Cam o Misto a seconda che vi sia una deformazione rispettivamente a carico dell’acetabolo, del collo del femore o di entrambi.
Una valutazione dell’utilizzo dei muscoli dell’anca e del bacino nello svolgimento delle attività quotidiane e sportive è opportuna per inquadrare meglio la situazione.
Tendinopatie
Ad oggi sappiamo che il termine tendinite è obsoleto perché l’infiammazione non è alla base della patologia.
La microscopia ottica di pazienti operati per dolore tendineo ci ha rivelato che c’è un’alterazione strutturale del collagene del tendine alla base della patologia. Il miglior trattamento possibile è tramite la rimodulazione dei carichi, i tempi di recupero e la progressione di allenamento.
Pubalgia
È causata dalla irritazione del nervo mediano nel suo passaggio a livello del polso in un tunnel composto da legamenti ed osso chiamato “tunnel carpale”. Il paziente lamenta formicolio, insensibilità o scosse elettriche alle prime tre dita della mano. Anche le prese fini, come cucire, abbottonarsi possono essere difficili a causa della compromissione delle prime 3 dita.
Sindrome del piriforme
La sindrome del piriforme è caratterizzata dall’intrappolamento del nervo sciatico a livello del piriforme. I sintomi simili a quelli di una lombosciatalgia con bruciore, dolore e/o formicolio lungo il decorso del nervo sciatico.
Frattura
A seguito di un periodo di immobilizzazione, preceduto o meno da un intervento chirurgico, si inizia un percorso di riabilitazione post-chirurgica o post-traumatica per recuperare la funzionalità perduta.
Lesioni muscolari
Il retto del femore, l’adduttore lungo, i flessori del ginocchio e il gemello mediale sono i muscoli più colpiti.
Il 12-16% di tutti i traumi riscontrati tra i giocatori di calcio professionisti d’Inghilterra sono riconducibili a questi tipi di lesione.
Di tutti i più comuni infortuni sportivi, le lesioni muscolari hanno uno dei più alti tassi di recidiva: 48% degli infortuni. Questo probabilmente perché non si imposta un percorso riabilitativo attivo, dosato e programmato scientificamente, rispettando quelli che sono i tempi di guarigione dei tessuti coinvolti.
COME PUò AIUTARTI LA FISIOTERAPIA
In caso di chirurgia o di frattura sarà indispensabile un percorso riabilitativo personalizzato post-chirurgico o post-traumatico. Se un’articolazione subisce un trauma oppure viene operata e/o immobilizzata tende a formare aderenze. Se queste non sono gestite correttamente possono portare ad una limitazione del movimento, dolore e disabilità. Nella riabilitazione, la mobilizzazione precoce serve proprio a scongiurare la formazione delle aderenze. Il recupero di forza, flessibilità, propriocezione e coordinazione completano il piano di trattamento.
In tutte le altre problematiche sopra elencate la giusta combinazione di terapia manuale, medicina osteopatica e medical training therapy (MTT) saranno la base per un buon recupero.
La MTT permette di rinforzare i tessuti, fornendo loro gli stimoli ottimali con una progressione scientificamente programmata di carico. Tessuti più resistenti e miglior propriocezione consentiranno di ridurre al minimo il rischio di recidive.
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