Trattamenti fisioterapia per piede e caviglia

da | Dic 12, 2022 | Trattamenti in fisioterapia | 0 commenti

La problematica più comune è la distorsione di caviglia, chiamata comunemente “storta”. Può essere associata a frattura, ma anche senza lesioni ossee non deve essere sottovalutata perché può essere causa di algodistrofia o di alterazioni di movimento.

Il piede e la caviglia sono un distretto molto importante perché sono il primo punto di contatto con il terreno e quindi influenzano il trasferimento delle forze che dal terreno arrivano al resto del corpo. La cattiva gestione di queste forze può contribuire a creare sovraccarichi, traumi e dolore.

Oltre la storta, tra le principali cause di dolore e problematiche che coinvolgono piede e caviglia troviamo: tendinopatie, lesioni muscolari o legamentose, sindrome del tunnel tarsale e lesione del tendine d’Achille. A queste si aggiungono l’osteo-artosi e le fratture, che necessitano di trattamenti specifici per permettere un recupero ottimale del movimento dell’articolazione.

In ogni caso, è sempre bene evitare autodiagnosi e cure fai da te.
Rivolgersi ad un fisioterapista può essere il primo passo per affrontare la situazione prima che peggiori.

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QUALI SONO LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DEL piede e della caviglia

Osteo-artrosi

La causa dell’osteoartrosi (comunemente chiamata “artrosi”) non è ancora nota, ma si pensa che l’eccesso di carico e lo stress articolare dovuto ad uno stile di vita che sfrutta in modo eccessivo le articolazioni possa contribuire in modo determinante a questa patologia. L’osteoartrosi è il risultato di vari fattori che conducono alla degenerazione strutturale e funzionale dell’articolazione coinvolgendo i muscoli, l’osso sub-condrale e tutti i tessuti dell’articolazione: non solo la cartilagine.

Frattura

Può accadere per diversi motivi: osteoporosi, cadute, incidenti stradali o sportivi.
A seguito di un periodo di immobilizzazione, preceduto o meno da un intervento chirurgico, si inizia un percorso di riabilitazione post-chirurgica o post-traumatica per recuperare la funzionalità perduta.

Chirurgia

Quando a seguito di un trauma, della presenza di una grave osteo-artrosi, o di una necrosi è necessario un intervento chirurgico è indispensabile avvalersi della fisioterapia post-chirurgica per recuperare una corretta funzionalità ed eliminare le aderenze che si formano spontaneamente nel post-intervento.

Tendinopatie

Ad oggi sappiamo che il termine tendinite è obsoleto perché l’infiammazione non è alla base della patologia.
La microscopia ottica di pazienti operati per dolore tendineo ci ha rivelato che c’è un’alterazione strutturale del collagene del tendine alla base della patologia. Il miglior trattamento possibile è tramite la rimodulazione dei carichi, i tempi di recupero e la progressione di allenamento.

Lesioni muscolari

Il retto del femore, l’adduttore lungo, i flessori del ginocchio e il gemello mediale sono i muscoli più colpiti.
Il 12-16% di tutti i traumi riscontrati tra i giocatori di calcio professionisti d’Inghilterra sono riconducibili a questi tipi di lesione.
Di tutti i più comuni infortuni sportivi, le lesioni muscolari hanno uno dei più alti tassi di recidiva: 48% degli infortuni. Questo probabilmente perché non si imposta un percorso riabilitativo attivo, dosato e programmato scientificamente, rispettando quelli che sono i tempi di guarigione dei tessuti coinvolti.

Lesioni legamentose

I legamenti della caviglia sono tanti. Generalmente non vengono operati e vi è sempre più la tendenza ad intervenire chirurgicamente solo quando la fisioterapia non è risolutiva.

Distorsione

È una torsione della caviglia che traumatizza i tessuti molli della caviglia (capsula articolare, legamenti e cartilagine) e può coinvolgere anche l’osso. Se le forze in gioco durante la torsione non creano lesioni, una volta risolto il gonfiore, il dolore e ripristinato un buon sostegno e controllo della caviglia si ha un completo recupero. Se altri tessuti sono coinvolti l’iter riabilitativo varia a seconda dei tessuti coinvolti.

Sindrome del tunnel tarsale

È causata dalla compressione di una diramazione del nervo sciatico, il nervo tibiale posteriore, nel suo passaggio nel margine interno della caviglia tra malleolo e calcagno, in uno stretto spazio chiamato tunnel tarsale. È simile al tunnel carpale del polso. Il paziente lamenta dolore, formicolio, intorpidimento, bruciore o scosse elettriche. Solitamente i sintomi sono localizzati nel margine interno della caviglia, ma possono interessare il tallone, il piede e anche il polpaccio.

Lesione del tendine d’Achille

È uno dei tendini più grandi del nostro corpo e collega il polpaccio al calcagno. Nonostante sia molto resistenze può andare incontro ad una lesione parziale o completa, con conseguente incapacità di camminare. La sua rottura è frequentemente associata ad un rumore secco, come quello di una frustata e il paziente avverte come un colpo, una sassata, nella zona della lesione. E’ più frequente nelle persone di mezza età che praticano sport saltuariamente, senza avere un allenamento adeguato. Micro-traumi ripetuti, uso di cortisonici o di certi antibiotici possono indebolire il tendine e contribuire alla sua rottura.

Algodistrofia

Altresì nominata sindrome da dolore regionale complesso o CRPS in inglese, si verifica solitamente dopo un trauma. Può essere dovuta ad un’immobilizzazione (tutore o gesso) oppure ad una lesione di un nervo, ma non sempre la causa è evidente. Comune è il dolore urente, pizzicante ed intenso nell’area compita dal gonfiore che è spesso presente. Si può associare una ipersensibilità al tatto (dolore alla sola pressione leggera), cambio della temperatura, del colore e della consistenza della pelle, rigidità articolare, spasmi muscolari e conseguente disabilità.

Fascite plantare

Caratterizzata dall’infiammazione di una spessa fascia fibrosa (fascia plantare) che attraversa la pianta del piede, dalle dita al calcagno, con funzione di sostegno e di spinta. E’ associata tipicamente ad un dolore puntorio molto forte al tallone o alla pianta del piede nei primi passi effettuati, al mattino, dopo il risveglio. Durante la giornata con il movimento il dolore diminuisce, ma può ripresentarsi dopo lunghi periodi in piedi o quando ci si alza dopo essere stati seduti.

COME PUò AIUTARTI LA FISIOTERAPIA

In caso di chirurgia o di frattura sarà indispensabile un percorso riabilitativo personalizzato post-chirurgico o post-traumatico. Se un’articolazione subisce un trauma oppure viene operata e/o immobilizzata tende a formare aderenze. Se queste non sono gestite correttamente possono portare ad una limitazione del movimento, dolore e disabilità. Nella riabilitazione, la mobilizzazione precoce serve proprio a scongiurare la formazione delle aderenze. Il recupero di forza, flessibilità, propriocezione e coordinazione completano il piano di trattamento.

In tutte le altre problematiche sopra elencate la giusta combinazione di terapia manuale, medicina osteopatica e medical training therapy (MTT) saranno la base per un buon recupero.

La MTT permette di rinforzare i tessuti, fornendo loro gli stimoli ottimali con una progressione scientificamente programmata di carico. Tessuti più resistenti e miglior propriocezione consentiranno di ridurre al minimo il rischio di recidive.

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